Il futuro sarà verso la ventilazine meccanica controllata

Il futuro sarà verso la ventilazine meccanica controllata

Da diversi anni si parla di efficientamento energetico su riviste, media e pubblicità, l’argomento è vasto e impatta su diversi settori, come ad esempio il settore edilizio del quale vogliamo fare un approfondimento in questo articolo.

Grazie ai meccanismi normativi che impongono la stesura della relazione tecnica prevista dalla ex. legge 10,  prevista in caso di ristrutturazioni importanti nonché in caso di nuova realizzazione, e grazie agli attestati di prestazione energetica i tecnici si trovano sempre più spesso di fronte all’analisi dei dati di fabbisogno energetico che vogliamo analizzare e commentare.

L’energia a buon prezzo degli anni ’70 ha ridotto l’attenzione sull’utilizzo di materiali performanti dal punto di vista termico con il risultato che tanti dei nostri edifici, a vantaggio di un iniziale costo di realizzazione, sono stati realizzati con superfici opache e trasparenti di scarsa qualità.

Conducendo un analisi su un edificio di oltre 200 mq realizzato nel dopoguerra e analizzandone l’energia necessaria per mantenerlo in temperatura secondo i parametri vigenti, è facile riscontrare che circa il 50% delle dispersioni avviene attraverso i muri laterali, il 25% attraverso le superfici orizzontali (solaio di piano terra e copertura) ed infine circa il 20% del fabbisogno è imputabile in ugual misura agli infissi e al ricambio di aria necessario all’interno dell’abitazione per garantire la salubrità dell’aria:

Al fine di ridurre il fabbisogno del fabbricato e rispettare gli indirizzi normativi della comunità europea, gli interventi più risolutivi sono sicuramente la coibentazione delle superfici orizzontali e verticali tuttavia, la maggior parte degli interventi di questi ultimi anni, si sono concentrati sulla sostituzione degli infissi, interventi comunque interessanti e che producono buoni risultati in tempi di realizzazione estremamente rapidi. La sostituzione degli infissi ha il vantaggio di essere applicabile a qualsiasi tipologia di edificio e garantisce, oltre alle minori dispersioni termiche, caratteristiche aggiuntive come l’aumento del potere fonoisolante insieme alla garanzia di una minor manutenzione, funzione anche della tipologia di infisso selezionato.

L’utilizzo di queste soluzioni, applicate singolarmente o in simultanea, porta, e dovrà sempre più portare, il progettista a porre estrema attenzione al discorso ventilazione dei locali.

La ventilazione dei locali è da sempre stata effettuata in maniera naturale attraverso l’apertura delle finestre e talvolta garantita dagli infissi di scarsa qualità, ma oggi l’attenzione al risparmio energetico e alcuni aspetti tecnici/pratici, che andremo ad approfondire, fa diventare imprescindibile l’adozione di sistemi di ventilazione meccanica controllata.

Il primo aspetto da considerare è la riduzione di ricambio d’aria naturale che si viene a creare con l’installazione di infissi di ultima generazione, estremamente performanti dal punto di vista sia termico che acustico, ma va a togliere quel micro ricambio d’aria che era in passato presente per le modeste caratteristiche di costruzione dei serramenti.

Di fatto il ricambio d’aria dovrebbe essere garantito dall’apertura delle finestre, aspetto che spesso non viene curato in parte per pigrizia o semplicemente per assenza – per la maggior parte della giornata – di persone all’interno dei locali a prevalenza destinazione residenziale.

La mancanza di ventilazione ha come conseguenza immediata l’innalzamento dei composti organici volatili (VOC) costringendoci a respirare un’aria malsana, ma più in generale porta ad un innalzamento dell’umidità all’interno dei locali con il rischio di condensa sulle parti più fredde delle pareti o dei solai; aspetto che porta inevitabilmente alla nascita di muffe e batteri che possono rimanere nascosti ai nostri occhi, ma con l’aggravarsi della situazione si manifestano affiorando principalmente negli angoli, ma anche in tutte quelle parti dove la temperatura superficiale rimane sotto una certa soglia.

Oltre a questo aspetto, sicuramente di principale rilevanza, va evidenziato che una buona progettazione di un fabbricato, sia nuovo che ristrutturato, doterà l’edificio di prestanti strutture (orizzontali, verticali e infissi) che non saranno più i principali responsabili delle dispersioni. In questi contesti di elevata coibentazione (tra l’altro prevista anche dalle norme) i ricambi d’aria per ventilazione inizieranno ad essere rilevanti.

Riprendendo il nostro esempio della villetta singola libera su quattro lati alla quale si procede ad effettuare un cappotto esterno, coibentazione del tetto e sostituzione infissi, la percentuale di fabbisogno dovuta al ricambio d’aria sale al 32%, ma per altri edifici, in linea o in contesti più isolati, la percentuale potrebbe salire ben oltre il 50% del fabbisogno totale.

Riassumendo, la riduzione dei consumi energetici ha permesso di migliorare le prestazioni dei serramenti minimizzando le dispersioni di energia creando di conseguenza ambienti sempre più isolati e sigillati, ma questi miglioramenti hanno anche favorito l’accumulo di elementi inquinanti all’interno delle abitazioni, creando condizioni favorevoli per un’aria altamente insalubre.

Garantire la salubrità dell’aria e delle strutture e riportare il benessere all’interno degli ambienti domestici sono alcuni degli obiettivi che ogni progettista deve porsi (e che presto saranno imposti dalle leggi), obiettivi che potranno essere raggiunti esclusivamente attraverso un corretto tasso di ventilazione degli ambienti che potrà essere garantito solo attraverso sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC).

La VMC è la soluzione che garantisce il giusto ricambio d’aria all’interno degli ambienti al fine di ottenere sempre aria pulita, igiene e comfort igrometrico senza sprechi energetici, inoltre il controllo dell’immissione dell’aria può essere aumentato con l’aggiunta di filtri ad elevate prestazioni atti ad impedire l’ingresso di polveri, inquinanti e pollini.

Il mercato propone sistemi di ventilazione per ogni esigenza, dal più semplice ricambio d’aria puntuale al più sofisticato ed evoluto offrendo soluzioni impiantistiche specifiche per ogni contesto.

Tra le soluzioni meno impattanti in termini di tempi di installazione possiamo individuare l’unità di ventilazione puntale a flusso alternato con recupero di calore. Soluzione da dedicare ad ogni singolo locale, ma che garantisce buoni risultati per edifici esistenti dove non si può intervenire in maniera più radicale. L’unità di scambio d’aria durante la fase dell’estrazione del flusso convoglia l’aria in uno scambiatore ceramico che accumula calore per poi successivamente ricederlo all’aria esterna che viene immessa nel locale quando il ventilatore inverte il flusso aspirando l’aria di rinnovo.

Un impianto leggermente più strutturato, che non preveda solo l’intervento puntuale per singolo ambiente, è un impianto a semplice flusso, questo impianto assicura l’estrazione dell’aria dagli ambienti umidi quali cucine e bagni e garantisce l’immissione dai locali nobili. Questo sistema garantisce il ricambio d’aria necessario per assicurare il comfort abitativo, ma non assicura niente in tema di recupero energetico. Rimane comunque una soluzione idonea a risolvere problemi collegati all’umidità e formazione di muffe, ma non consigliabile in fase di ristrutturazione dell’immobile dove si possono mettere in campo soluzioni energicamente più efficienti.

Volendo aumentare l’efficienza energetica dell’impianto è possibile installare impianti a doppio flusso con recupero di calore. L’impianto è realizzato da un canale di aria di immissione recuperata dall’esterno, quest’aria attraversa uno scambiatore dove, confluendo anche l’aria estratta dagli ambienti interni, recupera il calore contenuto nell’edificio che altrimenti sarebbe destinato ad essere espulso. La non miscibilità tra i flussi di entrata e in uscita garantisce un’immissione di aria non contaminata, ma già preriscaldata prossima alla temperatura dell’area estratta dai locali.

Per edifici di nuova realizzazione e per edifici in fase di ristrutturazione per quali si prevede un’alta efficienza una valida soluzione è sicuramente un impianto tipo EasyClima proposto da Irsap.

Sistema innovativo che garantisce la ventilazione primaria degli ambienti e la relativa climatizzazione estiva e invernale. L’aria che viene estratta dagli ambienti attraversa uno scambiatore che va a preriscaldare l’aria in ingresso come nella soluzione sopra esposta, ma quest’aria preriscaldata passa attraverso un’unità di climatizzazione estiva e invernale per poter essere immessa nel locale da climatizzare.

Questo impianto garantisce oltre alla ventilazione primaria degli ambienti e la relativa climatizzazione, un’unica soluzione impiantistica che svolge la funzione degli impianti termici e della ventilazione meccanica controllata.

Dotare le nuove unità abitative di questi sistemi garantisce alte prestazioni energetiche, infatti grazie allo scambiatore di calore a flussi incrociati in controcorrente si riesce a recuperare l’energia contenuta nell’aria estratta per cederla all’aria immessa, garantendo rendimenti oltre il 90%, praticamente eliminando all’interno del calcolo del fabbisogno energetico di un edificio la componente data dal ricambio d’aria, che nel nostro esempio sopra esposto incideva per circa 1/3 sul fabbisogno totale, ma soprattutto andando a riqualificare edifici che per problemi intrinsechi di realizzazione presentano costanti problemi di proliferazione di muffe.

 

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