UNI 11528 Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 Kw

UNI 11528 Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 Kw

UNI 11528

L’inizio del 2014 è stato caratterizzato dalla pubblicazione della norma la UNI 11528, dal titolo “Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 Kw, progettazione, installazione e messa in servizio”, vediamo cosa cambia rispetto al passato, come la norma si integra con le disposizioni di leggi già presenti, valutando anche come tecnologia aumenti la nostra sicurezza e al tempo stesso ne semplifichi la messa in opera.

La UNI 11528 si affaccia su uno scenario normativo già abbastanza definito, ma anche caratterizzato da leggi scritte più di quarant’anni fa, definendo in maniera dettagliata criteri per la progettazione e l’installazione, abrogando definitivamente la parte della UNI 7129:1972, che rimaneva vigente per la parte riguardante l’installazione di apparecchi con portata maggiore di 35 Kw.

La UNI 11528, che si potrebbe considerare come una riunificazione ed estensione delle tre norme per impianti minori di 35 Kw: 7129, 11071, e 11340, fornisce i criteri per la progettazione installazione e messa in servizio degli impianti civili extradomestici a gas artificiali, naturali e GPL con pressione minore di 0,5 bar impiegati con apparecchi di portata termica maggiore di 35 Kw. Per questi tipi di impianti è necessario un progetto a firma di un professionista abilitato, ma una rapida occhiata alla norma è sicuramente d’aiuto anche per l’installatore per la fase di installazione e messa in servizio degli apparecchi.

In questa norma si percepisce come l’avanzare della tecnologia copra diversi settori, infatti oltre alle classiche tubazioni in acciaio rame e polietilene, per la realizzazione dell’impianto, è previsto anche l’utilizzo delle tubazioni multistrato e PLC-CSST. Chiaramente tali materiali sono soggetti ad alcune limitazioni, come la necessità di protezione dai raggi UV o l’impossibilità dell’istallazione a vista, ma il loro utilizzo è sicuramente vantaggioso sotto il punto di vista della maneggevolezza e rapidità di installazione.

In analogia agli impianti minori di 35 Kw, le tubazioni all’esterno dei fabbricati possono essere poste a vista, in canaletta o interrate, evidenziando anche la possibilità inserirle in alloggiamenti tecnici atti a garantire la protezione meccanica delle tubazioni. All’interno dei fabbricati, oltre alle modalità sopra indicate è possibili installare le tubazioni protette da guaina contro-tubo, o sottotraccia; in qualsiasi caso le tubazioni devono essere identificabili, adeguatamente ancorate e protette contro la corrosione.

All’interno della norma è dato ampio spazio allo scarico dei prodotti della combustione, si poteva fare riferimento alle indicazioni inserite all’interno dell’allegato IX del decreto n.152 del 3 Aprile 2006, ma con questa norma UNI si riesce a coprire una casistica molto più estesa e dettagliata, sia sui camini che per i sistemi intubati, essendo inserite sia le quote minime di sbocco dei comignoli in sommità del tetto, sia le zone di rispetto da garantire per il corretto tiraggio.

La norma dedica anche un ampio spazio ai sistemi a condensazione, analizzando la corretta installazione dei sistemi di scarico delle condense e il loro trattamento, valutando, in alcuni casi, la necessità di neutralizzare le condense per poi procedere allo scarico in fognatura. Un’apposita sezione dell’appendice è proprio dedicata al dimensionamento del condensato e al suo trattamento.

La norma si limita a trattare i prodotti di scarico della combustione come fumi o condensato, ma non apporta alcuna modifica alla legislazione vigente in ambito di prevenzione incendi, settore affidato alla valide disposizioni contenute all’interno del D.M. 12 aprile 1996, anch’esso ormai alle porte dei venti anni, del quale siamo in attesa di un aggiornamento.

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